Services and Rights for Victims of Crime

ITALY

Projects and forthcoming training activities aimed at strenghting the protection system and the interventions targeting minors who are victims of violence, abuse and maltreatment in Italy (2021-2022): from the EU Directive 29/2012 to a promotion of a multi-agency and Trauma Informed Care System

(in Italian)

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Progetti e opportunità formative sul tema dei diritti e dei sistemi di tutela, protezione e intervento con le vittime minorenni di violenza abuso e maltrattamento per il periodo 2021-2022 in Italia: dalla Direttiva Europea sulle vittime alla promozione di un sistema multi-agenzia e trauma informed di intervento con i minorenni vittime di violenza, abuso e maltrattamento

                                               

L’obiettivo della direttiva 2012/29/UE è garantire che tutte le vittime di reato ricevano informazione, assistenza e protezione adeguate e possano partecipare ai procedimenti penali.

Nella Direttiva europea sulle Vittime e nella trasposizione della direttiva nel diritto Italiano (D. Lgs. 212/2015) quando ci si riferisce al diritto di informazione e sostegno, si intende che alla vittima, indipendentemente dall’età o dal reato subito, deve essere facilitato l’accesso alle informazioni che riguardano una serie di diritti (Risarcimento danno; Difesa; Misure cautelari e ordini di protezione; Informazioni sul diritto a notizie sul proprio caso; Informazioni sul diritto di presentare memorie e prove sui fatti e sul diritto a interloquire sul titolo di reato; Informazioni sulla costituzione di parte civile nel processo penale; Informazioni sull’interprete e traduzione di atti; L’informazione su come può terminare il processo penale), che presentiamo rimandando al link dell’Associazione Italiana Vittime di Reato (AIVR) nella sezione “Informazioni alle vittime” del sito web dell’associazione http://www.associazioneitalianavittimedireato.it/service/informazioni-alle-vittime/.

Ogni informazione è essenziale strumento che le vittime possono utilizzare per scegliere come affrontare l’impatto nella loro vita prodotto da ciò che è accaduto, consapevoli di cosa accadrà sul fronte dell’indagine e eventualmente sul fronte penale e con il sostegno di professionisti esperti e servizi specifici, soprattutto nell’elaborazione degli effetti spesso traumatici che accompagnano le esperienze di vittimizzazione.

Altrettanto importante è che ogni informazione possa poter essere compresa da tutti e possa essere reperita facilmente e attraverso differenti fonti. A questo scopo, sono stati messi a disposizione di chi volesse informarsi riguardo ai diritti ed ai servizi rivolti alle vittime di reato, siti web dedicati, numeri di emergenza visibili in luoghi pubblici e di comunità (scuole, ospedali, centri commerciali, mezzi di trasporto pubblici, associazioni, etc…), piccoli manuali informativi ed altro ancora.

L’aspetto che riguarda l’informazione sui diritti delle vittime e sulle risorse a cui può accedere è tanto centrale da richiedere uno sforzo di adeguamento del linguaggio, dei contenuti, degli strumenti attraverso i quali è prodotta in modo che possa essere compresa soprattutto da categorie più vulnerabili di vittime, tra cui in particolare, le persone di minore età sia che abbiamo subito sia che abbiano commesso un reato.

Nel caso in cui la vittima di reato sia minorenne o lo stesso autore di reato non abbia compiuto la maggiore età, il processo di accompagnamento e di aiuto deve rispondere a determinati criteri: utilizzo di un linguaggio adeguato, di facile comprensione e non interpretabile, sia dal punto di vista delle informazioni che vengono fornite che nell’approccio relazionale con la vittima o l’autore di reato minorenne; riconoscimento da parte degli operatori delle specifiche esigenze del minorenne, soprattutto quando coinvolti in reati violenti; attenzione al rischio di vittimizzazione secondaria in ogni fase del procedimento; capacità da parte degli operatori di lavorare in sinergia, attraverso un approccio multi-agenzia per fornire ascolto, assistenza e sostegno al minorenne esposto a traumi e violenze.

 

Progetto Azzurro

In Italia, grazie al progetto Pro.Vi – Protecting Victims Rights (Proteggere I Diritti Delle Vittime) https://www.iprs.it/progetti/pro-vi-proteggere-i-diritti-delle-vittime/, finanziato dalla Commissione Europea – DG Giustizia e coordinato dall’Istituto Psicoanalitico per le Ricerche Sociali (IPRS) e con la collaborazione della Procura della Repubblica presso il Tribunale dei Minorenni di Napoli, è nato il Progetto Azzurro, ovvero un programma che mira ad aiutare i minorenni vittime di reato a capire quali sono i loro diritti. Il sito del Progetto Azzurro, collegato a quello della Procura per i Minorenni, si rivolge direttamente a bambini e ragazzi, che, trovandosi in una condizione di particolare fragilità a causa dei reati che subiscono o ai quali assistono, necessitano di avere informazioni riguardo ai loro diritti. Il sito del progetto fornisce informazioni, con un linguaggio child friendly, su come fare per esercitare tali diritti e cosa i minorenni possono fare affinché venga attivato l’intervento di quelle persone (magistrati, forze dell’ordine, servizi sociali) che hanno il compito di ascoltarli, di proteggerli e di verificare cosa è accaduto.

Il sito, disponibile in 8 lingue (italiano, inglese, francese, tedesco, spagnolo, romeno, russo, arabo) ha creato un punto informativo per le vittime, contenente una sezione rivolta a tutte le vittime di reato e una sezione specifica sui diritti delle vittime minorenni.

Questo il link https://www.progettoazzurro.it/i-diritti-delle-vittime-minorenni/

Il Progetto Azzurro non ha solo messo a disposizione un sito informativo ma ha anche creato un vero e proprio “percorso azzurro” attrezzando uno spazio in modo da garantire percorsi separati in Procura per l’indagato/imputato e per la vittima, predisponendo per quest’ultima una sala di attesa dedicata e un processo di accompagnamento del minorenne vittima di reato sin dal primo contatto con i servizi. Nello specifico, ha incaricato le sezioni di Polizia Giudiziaria specializzate (carabinieri, polizia e guardia di finanza) all’ascolto e all’orientamento della vittima dei reati più gravi; ha stabilito un collegamento con le forze dell’ordine e con enti e associazioni che si occupano di tutela delle vittime; ha dedicato uno spazio nel proprio sito web alle vittime di reati particolarmente gravi (violenza in famiglia, abuso sessuale, bullismo e cyberbullismo, revenge porn) e alle vittime che si trovino in posizione di particolare fragilità (minori stranieri). Si tratta di un’azione sperimentale che coglie a pieno l’esigenza di trasformazione del sistema della giustizia sulla base delle esigenze delle vittime di reato.

Una mappatura dei numeri di emergenza e dei servizi a cui il minorenne vittima di reato può rivolgersi sono reperibili al link https://www.progettoazzurro.it/servizi-numeri/. I numeri di emergenza sono nazionali, mentre, per ora, la mappatura dei servizi di sostegno e tutela dei minorenni vittime di reato è limitata all’area della provincia di Salerno. È auspicabile che l’esperienza del Progetto Azzurro possa essere recepita dagli organi nazionali e riproposta su tutto il territorio italiano.

Ogni vittima di reato presenta particolari vulnerabilità. I minorenni vengono sempre considerati vittime vulnerabili. A qualsiasi livello di servizio, l’operatore, nel momento in cui si trovi ad attivare interventi di assistenza e sostegno, deve avere la competenza per riconoscere i segnali di sofferenza che il reato può aver prodotto, che possono indicare che ci sia stato un vero e proprio trauma, intervenendo prontamente ed in maniera adeguata, anche per allontanare il rischio di ri-traumatizzazione a cui l’incontro con il procedimento giudiziario può esporre la vittima, tanto più se vulnerabile.

Su questo tema, in Italia sono stati avviati alcuni progetti con l’intento di declinare i principi del Trauma Informed Care (TIC) nel lavoro con minorenni esposti a traumi e violenza e diffondere la consapevolezza sulla loro importanza, soprattutto nel lavoro con i minorenni vittime di abuso e maltrattamento.

In Italia, è stata colta la necessità di realizzare Cicli formativi su questo tema che si inseriscano in un processo di intervento di rafforzamento dei sistemi di tutela e protezione dei minorenni a rischio richiesto dalla Direttiva sulle Vittime e dall’esigenza che tali sistemi operino sulla base di una maggiore consapevolezza della rilevanza, impatto e conseguenze del trauma dovuto all’esposizione ad esperienze sfavorevoli infantili, quando non riconosciuto e gestito adeguatamente. Tali formazioni si inseriscono in una cornice più ampia che prevede la sistematizzazione di interventi multi-agenzia che siano capaci di coniugare la rapidità dei processi di presa in carico con elevati standard specialistici, necessari in considerazione della traumaticità degli eventi che hanno coinvolto le vittime minorenni, dei tempi complessi dell’azione giudiziaria ordinaria e delle necessità poste dalle esigenze di tutela del minore.

Nell’ambito di progetti finanziati dal FAMI (Fondo Asilo Migrazione e Integrazione) del Ministero dell’Interno, in collaborazione con diversi attori territoriali sia istituzionali che del Terzo settore, presentiamo alcune delle formazioni in essere, alcune delle quali aperte a chiunque voglia parteciparvi.

 

“Sfide e prassi dell’intervento multi-agenzia con i minorenni stranieri esposti a trauma e violenza”

Una formazione che riguarda specificamente il tema del trauma e del Trauma Informed Care System ha preso avvio nell’ambito del progetto R.I.T.M.I – Rete Integrata Tutela Minori Immigrati (https://www.iprs.it/evento/r-i-t-m-i-percorso-formativo-sfide-e-prassi-dellintervento-multiagenzia-con-i-minorenni-stranieri-esposti-a-traumi-e-violenza/).

Questa formazione si rivolge a tutti gli operatori dell’ambito sociale, medico, giuridico ma anche a chiunque sia interessato ad approfondire tali temi e a confrontarsi con esperti in materia.

Il ciclo di incontri formativi “Sfide e prassi dell’intervento multi-agenzia con i minorenni stranieri esposti a trauma e violenza” prevede 10 moduli in cui verranno affrontate tematiche quali il riconoscimento e valutazione del trauma da parte degli operatori sanitari (anche in ragione dell’estrema variabilità delle condotte violente a danno dei minori che comprendono l’abuso sessuale, la violenza fisica, la violenza psicologica, le patologie della cura, la violenza assistita); l’analisi in profondità delle relazioni sociali e familiari del minore; la gestione della sua dimensione psicologica; gli aspetti giuridici connessi al tema della violenza; e molto altro.

È possibile scaricare il programma della formazione a questo link https://www.iprs.it/wp-content/uploads/2021/10/R.I.T.M.I.-Percorso-formativo.pdf

Le iscrizioni sono aperte ed è possibile iscriversi registrandosi al link https://docs.google.com/forms/d/e/1FAIpQLSeQg3T8Uw2zlEqQKWHvmra12bUAcGtI71FASYTCq_W9VWK0Sw/viewform

I moduli formativi verranno pubblicati sulla pagina web dell’Istituto Psicoanalitico per le Ricerche Sociali (IPRS) a questo link  https://www.iprs.it/evento/r-i-t-m-i-percorso-formativo-sfide-e-prassi-dellintervento-multiagenzia-con-i-minorenni-stranieri-esposti-a-traumi-e-violenza/

Relativamente agli interventi con i minori stranieri vittime di violenza, sono state avviate due formazioni.

 

“Minorenni stranieri e trauma: complessità della presa in carico e bisogni formativi”

L’azione di formazione, confronto e sperimentazione proposta nell’ambito del progetto CO.RE – “Comunità in rete per il contrasto alla violenza sui minorenni stranieri” (https://www.iprs.it/evento/progetto-co-re-minorenni-stranieri-e-trauma-complessita-della-presa-in-carico-e-bisogni-formativi/  ) –  ha come interlocutori gli operatori delle comunità di accoglienza, dei servizi diurni e degli altri interventi a sostegno dei minorenni e delle famiglie afferenti all’Istituto Don Calabria (coordinatore del progetto) e al Coordinamento Nazionale Comunità di Accoglienza (CNCA), accanto agli attori del sistema di tutela in ambito giudiziario, sociale e clinico.

Durante gli incontri formativi verranno trattate tanto le esigenze che riguardano l’approfondimento dei profili e dei fattori di rischio a cui sono esposti i minorenni stranieri, quanto il tema della collaborazione multi-agenzia e interprofessionale in un sistema di intervento Trauma Informed.

Per seguire i prossimi appuntamenti formativi si consiglia di monitorare il sito IPRS alla sezione “Eventi” https://www.iprs.it/eventi/

 

“Tutela dei Minori Immigrati da Violenza E Disagio: l’assistente sociale referente territoriale per la protezione e il supporto dei minori di origine straniera”

Anche la formazione promossa dal progetto TU. M.I. V.eDI.! – Tutela Minori Immigrati da Violenza E Disagio – ha come focus l’intervento e le azioni di tutela in favore dei minori stranieri vittime di violenza ma, in questo caso, si rivolge specificatamente agli Assistenti Sociali, con l’intenzione di creare una rete di referenti territoriali – nominando un referente sul trauma per ognuna delle 107 province italiane. Tale formazione permette ai referenti dei diversi territori di formarsi congiuntamente sui temi dell’individuazione e del contrasto della violenza sui minori stranieri e dell’intervento con le vittime ed apre un interessante dialogo utile alla costruzione di una comunità di pratiche e all’elaborazione di strategie e prassi operative multi-agenzia e multilivello.

La formazione è riservata ad un numero ristretto di Assistenti Sociali, ma i contenuti e le competenze che i referenti territoriali acquisiranno saranno certamente materiale prezioso per gli altri professionisti che si troveranno ad intervenire a tutela dei minori stranieri vittime di abuso e violenza.

Qui il link del seminario di presentazione dell’avvio della formazione per Assistenti Sociali referenti https://www.fondazioneassistentisociali.com/wp-content/uploads/2021/07/locandina-3.pdf

Potete seguire gli sviluppi del progetto e della relativa formazione al link https://www.fondazioneassistentisociali.com/category/progetti/tu-m-i-v-edi/